Camminare è un movimento innato, naturale nell'uomo, non comporta nessun gesto forzato.
Più o meno all'età di un anno tutti noi abbiamo provato ad alzarci sui nostri piedi e a muovere i primi passi. Ci siamo alzati e siamo caduti più e più volte ma ogni volta ci siamo rialzati con una determinazione instancabile senza
preoccuparci se potevamo risultare goffi, senza raccontarci che era troppo difficile e che non ce l'avremo mai fatta. Semplicemente ci siamo alzati fino a che ci siamo riusciti! Il premio è stato grande... finalmente abbiamo potuto spostarci in autonomia, essere liberi di scoprire il mondo attorno a noi e di conoscerci attraverso esso.
Questo è il mio primo perché: essere liberi di scoprire il mondo attorno a noi e di conoscerci attraverso esso!
Per me camminare rappresenta un grande atto di libertà... libertà di sentire e ascoltare il proprio corpo, libertà di far fluire i
pensieri senza esserne fagocitati e "immobilizzati, libertà di vivere le proprie emozioni per poterle osservare e comprenderne il loro messaggio... libertà di
conoscere "il mondo" intorno a noi e attraverso esso conoscere noi stessi.
Camminare fa bene al corpo (fa bene a muscoli, ossa e articolazioni, fa bene ai vari apparati), alla mente (calma la "mente agitata" ridà vitalità alla "mente depressa") e anche allo spirito (un passo dopo l'altro ti accorgi che esplorando il mondo in lungo e in largo , contemporaneamente stai compiendo lo stesso percorso dentro te stesso).
Camminare è un'azione naturale, non servono grandi preparativi per fare "una passeggiata"... camminare è attività fisica, divertimento, condivisione, introspezione, meditazione, contemplazione, gioco, ascolto, scoperta, sfida... camminare può essere tante cose... a seconda di ciò che mi serve posso scegliere "come camminare".
Qualche giorno fa mi sono imbattuta in una frase di Tiziano Terzani che diceva "Ciò che è fuori è anche dentro; e ciò che non è dentro non è da nessuna parte. Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé.”
Per me non è così… io non credo sia inutile cercare fuori ciò che non riusciamo a trovare dentro… parto dal presupposto che per me ciò che cerchiamo fuori sia già dentro di noi, solo che non ne siamo ancora consapevoli. Per qualcuno è più facile partire da dentro per portare fuori, per qualcun altro è più semplice fare il contrario: osservare ciò che è fuori e ritrovarlo dento di sé.
Certo, cercare fuori può diventare una scappatoia, come lo può essere il cercare dentro!
Credo sia semplicemente una questione di “equilibrio” e soprattutto di “sperimentarsi”… ciò che è buono per me non è detto che lo sia anche per te… bisogna imparare ad ascoltarsi e ad ascoltare autenticamente.
Camminare aiuta a trovare questo equilibrio, aiuta ad ascoltarsi e ad ascoltare autenticamente.
Rallentando osserviamo con nuovi occhi ciò che è “fuori” di noi, come noi interagiamo con il mondo e come stiamo con noi stessi nel mondo... ci avvicineremo passo dopo passo al nostro sé più autentico e scopriremo che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è dentro di noi!
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Sarò felice di camminare anche con te!
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